Secondo la società di analisi blockchain IntoTheBlock, negli ultimi cinque anni il 29% dell’offerta totale di Bitcoin in circolazione è andata persa.
Come noto, i Bitcoin estratti saranno sempre e solo 21 milioni di unità, ma le caratteristiche che rendono la criptovaluta così attraente per gli investitori possono a volte portarli a perdere per sempre i loro beni, soprattutto se dimenticano le loro chiavi private.
Per esempio, il tweet della società ha richiamato l’attenzione sull’elevato numero di indirizzi bitcoin dormienti. “I nostri dati mostrano che il 29% dei BTC non si muove da oltre 5 anni. Questo potrebbe essere dovuto alle monete perse“, ha scritto la società.
Effettivamente, Glassnode Alerts, un monitor di metriche on-chain, mostra dati simili, con il numero totale di Bitcoin HODLed o persi che ha raggiunto un nuovo massimo di 7.781.224,168 BTC proprio ora, ovvero, più di 235 miliardi di dollari di Bitcoin, dato che il prezzo di un singolo Bitcoin è attualmente di circa 30.000 dollari.
Cosa significa tutto questo?
Nell’ultimo anno, istituzioni come MicroStrategy hanno raddoppiato le loro partecipazioni in Bitcoin, con un crescente interesse istituzionale per il Bitcoin. Pertanto, l’aumento degli indirizzi dormienti può indicare che un numero maggiore di persone detiene il Bitcoin come investimento a lungo termine, piuttosto che per scambiarlo o spenderlo. Tuttavia, può anche segnalare la quantità di BTC persi per sempre, soprattutto dai primi investitori.
Di fatti, considerando che i primi investitori hanno maggiori probabilità di incassare gli enormi guadagni realizzati dal prezzo del bitcoin, è più probabile che la ragione sia proprio quest’ultima.
Poiché il prezzo del Bitcoin è salito alle stelle negli ultimi anni, piccole quantità di queste monete dormienti valgono una fortuna. Pertanto, se gli investitori avessero ancora accesso a queste monete dormienti, probabilmente si sarebbero già mossi.
Sulla scia della popolarità mainstream del Bitcoin, anche molte persone hanno acquistato senza comprendere appieno come proteggere le proprie chiavi private. Un esempio è Stefan Thomas, un programmatore di San Francisco che non riesce a valutare i suoi circa 7.002 bitcoin. Le chiavi private del portafoglio digitale di Thomas valgono attualmente 216 milioni di dollari, ma lui non ricorda la password.
Ora, poiché il bitcoin ha un’offerta fissa, la sua crescente scarsità dovuta alla perdita di monete può anche accrescere il suo fascino come riserva di valore, portando a un aumento del prezzo.
La criptovaluta è salita del 43% quest’anno e nelle ultime settimane ha oscillato intorno ai 30.000 dollari grazie alle richieste di ETF spot presentate da importanti società di investimento come BlackRock e Valkyrie.